Campi da tennis a Rende: sospendere il bando in autotutela

Escluso il Terzo Settore, favoriti i privati. A rischio fondi pubblici già stanziati

“Sospendere il bando in autotutela”. Questo il monito inoltrato all’amministrazione Manna dal consigliere comunale del M5S, Domenico Miceli e dal deputato Alessandro Melicchio. La questione è quella del restyling e della futura gestione dei campetti da tennis a Commenda che il sindaco vuole regalare ai privati, per 20 anni, anche in assenza di esperienze specifiche nel settore sportivo. Nel bando, infatti, la società potrà avvalersi dell’avvalimento per ottenere i requisiti necessari alla gestione dello storico complesso sportivo rendese.

“Manna continua la sua lenta ma aggressiva privatizzazione del Comune di Rende. – dice il consigliere Miceli – Ormai gli interessi dei privati hanno priorità su tutto e tutti e quei servizi che l’ente dovrebbe garantire ai cittadini attraverso i principi della buona amministrazione (efficacia, efficienza ed economicità) sono invece appannaggio di società che guadagnano sulla gestione e sulle spalle dei rendesi. Manna affossa la gestione del canile, del cimitero, del ciclo integrato dell’acqua e ora anche dei campetti da tennis.  L’intento è quello di spazzare via il terzo settore, evidentemente poco controllabile”.

 “Nonostante finanziamenti pubblici regionali in essere, – afferma il deputato Melicchio, membro della Commissione Cultura – cui è possibile accedere per l’ammodernamento di queste strutture, il Comune preferisce incredibilmente farsi prestare i soldi dal privato. Tutto ciò in palese violazione della normativa vigente. Il bando del comune infatti impedisce la partecipazione del terzo settore, in violazione della nuova formulazione del comma 25, art.90 della legge 289, contenuto del Ddl Dignità”.

“Alla luce di queste problematiche – concludono gli esponenti pentastellati – chiediamo a Manna di sospendere in autotutela quel bando e di affidare la gestione in via preferenziale a società e associazioni sportive dilettantistiche, enti di promozione sportiva, discipline sportive associate e Federazioni sportive nazionali, sulla base di convenzioni che ne stabiliscono i criteri d’uso e previa determinazione di criteri generali e obiettivi per l’individuazione dei soggetti affidatari, così come dice la norma. Non vorremmo che, anche in questo caso, come abbiamo tristemente imparato a vedere in questi giorni, ci si possa trovare dinnanzi a contratti troppo generosi verso una ditta privata e a tutto danno dei cittadini di Rende e delle pubbliche casse”.

 

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