I deputati che criticano la manovra sono complici dello sfacelo

“Apprendiamo sconcertati che trenta deputati dell’opposizione che si definiscono ‘della generazione di mezzo’ manifestano, dalle pagine di Repubblica, preoccupazione per i propri figli e genitori in pensione. Quale sarebbe la causa di tante ambasce? Le catastrofiche conseguenze della Manovra del popolo e non gli oltre trent’anni di politiche scellerate che hanno fatto gli interessi di poche lobby sulla pelle proprio di giovani e pensionati. Eppure molti tra i firmatari della lettera fanno parte della vecchia classe dirigente e in alcuni casi sono stati anche ministri della Repubblica. Con che faccia tosta ora puntano il dito contro il Governo del cambiamento?”
Lo affermano in una nota le deputate e i deputati del MoVimento 5 Stelle in Commissione Cultura.

“Manovra del popolo e legge di Bilancio sono proprio pensati per mettere in primo piano gli interessi di chi finora è stato ingiustamente lasciato indietro. Puntiamo sui giovani con il Reddito di cittadinanza, dando priorità a formazione e occupazione, e con tanti altri provvedimenti dedicati, proseguendo il lavoro fatto con il decreto Dignità. Il combinato disposto tra Pensione di cittadinanza e “quota 100″, poi, riconoscerà finalmente i sacrosanti diritti delle persone più in avanti con gli anni, compresi probabilmente i genitori dei firmatari dell’assurdo appello pubblicato oggi”, proseguono i portavoce del MoVimento 5 Stelle.

“Siamo oltre la farsa: la generazione di mezzo non si sente vittima dei disastri dei passati governi, forse perché ha contribuito a provocarli, ma di sei mesi di governo dalla parte dei cittadini. Facciano piuttosto ammenda per aver assecondato politiche di austerity e diseguaglianze crescenti e comincino a dare il buon esempio riducendosi lo stipendio di parlamentari, come abbiamo sempre fatto noi”, concludono i parlamentari 5 Stelle.

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